sabato 5 novembre 2016

Orto sinergico semina piante da sovescio

La natura è provvista di ogni cosa perché tutto avvenga secondo un ciclo perfetto.

Esistono in natura piante che crescendo oltre a dare frutti importanti per l'alimentazione umana, arricchiscono il terreno invece che impoverirlo. Tali piante sono un importante elemento nell'orto sinergico e nelle coltivazioni in generale esse sono dette piante da sovescio.
Grazie al sovescio il terreno si arricchisce di sostanza organica, aumentano le riserve idriche dei terreni siccitosi, si migliora la struttura fisica del suolo, si proteggono gli strati superficiali dal dilavamento e dall’erosione e, se effettuato con leguminose, apporta una buona quantità di azoto.





  • Tra le più importanti leguminose da sovescio abbiamo: il favino, il trifoglio incarnato, la veccia che resiste anche a -12°, il pisello da foraggio, la lupinella, il lupino, la soia, il meliloto, più alcuni ortaggi come la lenticchia, il pisello, il fagiolo e la fava.
  • Tra le crucifere adatte a questo scopo sono la colza (molto resistente al freddo), il ravizzone e la senape (che ha un ciclo breve ma teme le basse temperature).
  • Le graminacee vengono impiegate solitamente associate alle leguminose, perché il connubio è vantaggioso per entrambe: le prime proteggono le seconde dal freddo e le seconde sopportano meglio la carenza di acqua. Tra gli abbinamenti più frequenti troviamo quello tra avena e pisello da foraggio o quello tra avena e veccia.


  •  In Autunno possiamo seminare alcune leguminose importanti anche per l'alimentazione e molto resistenti al freddo che daranno i loro frutti in primavera, come ad esempio il pisello e la fava seminato in luna discendente in costellazione di frutti.



    In foto, frutti raccolti questa primavera e seminati nell'autunno 2015.








    domenica 30 ottobre 2016

    Orto sinergico pacciamatura invernale

    Dopo avere impiantato l'aglio e la cipollina primaverile con Sole e Luna nella costellazione astronomica della Vergine, parte dell'orto sinergico volge ora la sua attività nell'interiore, le energie formatrici entrano in quello spirito della terra che agisce nel sottosuolo, mentre all'esterno tutto andrà in un graduale sopimento.
    Ma la natura provvede ad ogni cosa e con la caduta delle foglie abbiamo a disposizione una pacciamatura invernale che manterrà il giusto microclima, proteggerà dalle gelate e diventerà un compost naturale, come in un bosco dove tutto funziona perfettamente anche nell'orto sinergico cerchiamo l'equilibrio necessario.



    sabato 29 ottobre 2016

    Autunno a Vilalba bassa Pieve Santo Stefano

    Appartengo all’Autunno. E in Autunno mi parlano tutte le cose che ho perso.

    (NinaEin, Twitter)



    Filo-post 29 settembre un tornante verso l’interiorità e la riflessione.

    "Oggi l’uomo crede di partecipare alla vita della natura solo quando sperimenta il germogliare, il fiorire, il crescere, il fruttificare, ma noi per fare bene ciò, dobbiamo saper partecipare anche al decadere, all’appassire, al paralizzarsi e al morire di ogni vita quando l’estate declina e sopravviene l’autunno, con il volgersi della coscienza verso sé."   Rudolf Steiner

     st_michael_raphael

     

    Nei tempi antichissimi dell’evoluzione dell’umanità ogni passo del processo della riproduzione umana era collegato strettamente al corso dell’anno. Con la festività di S.Michele (29 settembre) si supera il giro di boa dell’equinozio d’autunno (dal latino aequus, uguale, e nox, notte). Passiamo da Uriele a Michele: finisce la fase di crescita esteriore nella natura, e nostra verso ciò che è “altro da sé”, ed inizia la rigenerazione invisibile.
    "Adesso a settembre è Michele alla massima altezza, alla sua culminazione cosmica.  L’emiciclo annuale che si avvia con Michele in autunno (e si conclude con Gabriele in inverno) è quello “dalla morte alla vita“, ritorniamo dentro, ripieghiamo su noi stessi e nella nostra interiorità, per consentirci poi di rinascere “a nuova vita”; quando – superato l’inverno – verrà inaugurato l’altro emiciclo, polare a questo, quello di Raffaele: “dalla vita alla morte”, il tempo in cui saremo nuovamente tutti proiettati fuori di noi, all’esterno. In questi sei mesi dell’autunno/inverno (Michele e Gabriele) la “materia è contessuta di spirito“, mentre nei sei mesi precedenti della primavera/estate (Raffaele e Uriele) era lo “spirito contessuto di materia”.

     

     

     


    Filo-post di settembre l' Arcangelo Gabriele

    MICHAEL !
    PRESTAMI LA TUA SPADA, AFFINCHE’ IO SIA ARMATO PER VINCERE IL DRAGO IN ME.
    EMPIMI DELLA TUA FORZA, AFFINCHE’ IO SGOMINI GLI SPIRITI CHE VOGLIONO PARALIZZARMI.
    AGISCI DUNQUE IN ME, AFFINCHE’ RISPLENDA LA LUCE DEL MIO IO E POSSA ESSERE CONDOTTO A COMPIERE LE AZIONI DEGNE DI TE.
    MICHAEL !


    Rudolf Steiner






    Orto sinergico, autunno il respiro della terra

    "Nell’aria dell’autunno, quando le piogge spazzano via la sensualità dell’estate, si compie un processo alchemico: Ferro scaccia Zolfo. La corrente di ferro, fredda e metallica, che piove dal cielo smorza la corrente sulfurea che era fuoriuscita dalle viscere della terra nei mesi caldi d’estate. Respirando la fresca aria dell’autunno l’uomo prende parte a questo processo.Quando la natura si spegne bisogna volgersi alla coscienza di sé." R. Steiner






    domenica 16 ottobre 2016

    Orto sinergico un ortaggio incredibile


    LE CIME DI RAPA


    CARATTERISTICHEper cime di rapa si intendono le foglie e i fiori di una pianta che appartiene alla famiglia delle Brassicaceae e il cui nome scientifico è Brassica rapa sylvestris. È formata da una rosetta di foglie verde scuro allungate e  dentate tra le quali, a seconda del tipo di cultivar e del periodo, spunta uno scapo ramificato con numerose  infiorescenze. In Italia le cime di rapa vengono coltivate soprattutto in Puglia, Lazio e Campania.
    STAGIONE:le cime di rape sono verdure tipicamente autunnali e invernali. Esistono due tipi di varietà, precoce e tardiva,  per cui si possono raccogliere da Ottobre ad Aprile.
    CURIOSITA’: sembra che le cime di rapa  siano giunte in Italia  solo nel XVII secolo col nome di “Cavolo di Siria” o “Cavolo di Cipro”. Furono coltivate soprattutto  nel Regno di Napoli per poi diffondersi in quasi tutta le zone calde della  penisola. I nostri emigranti portarono con sé questa preziosa verdura e anche oggi viene coltivata in alcune zone degli Stati Uniti e Australia.

    PROPRIETA’ NUTRIZIONALI: le cime di rape sono verdure povere di calorie e con un discreto apporto proteico.  (88,1 La loro peculiarità è la ricchezza in vitamina Cmg/100g), folati (57 µg/100g ), vitamina A (155 IU/100 g) e sali minerali. Le cime di rapa, inoltre, svolgono una importante  azione antitumorale per la presenza di composti solforati, tra cui gli isotiocianati ed il sulforafano, quest’ultimo responsabile del sapore amarognolo.
    CONSERVAZIONE: è consigliabile consumare le cime di rapa appena raccolte, quando sono di un bel colore verde e non presentano fiorellini gialli. È possibile,comunque, conservarle in frigo per qualche giorno, senza lavarle prima, in un sacchetto forato.
    IN CUCINA: le cime di rapa hanno un sapore deciso e piuttosto amarognolo. Vanno lessati in poca acqua leggermente salata e raffreddate con un getto d’acqua fredda. Sono ottime stufate o  condite con olio, aceto e limone. Famosissima è la ricetta pugliese delle orecchiette con le cime di rapa. In Campania, dove vengono chiamate “ friarielli”, le cime di rapa vengono serviti con la salsiccia. Con le cime di rapa si possono, comunque, preparare svariate ricette, tradizionali e non, come zuppe, creme, sformati, pizze e focacce.


    domenica 9 ottobre 2016

    Gli alberi, influenza planetaria

    Secondo conoscenze Esoteriche antiche, le piante sono caratterizzate principalmente da pianeti che ne determinano la sostanza. Per chi ne volesse seminare o trapiantare ecco alcune indicazioni.


    LUNA - fico, ciliegia, amarena
    MERCURIO - nocciolo
    VENERE - pesco, albicocco, susino
    SOLE - agrumi , kaki
    MARTE pero, quercia , sambuco e arbusti
    GIOVE melo
    SATURNO mandorlo, olive, conifere


    domenica 25 settembre 2016

    Orto sinergico vibrazioni d'autunno



    Orto sinergico i lavori per l'autunno

    I bancali sinergici sono un microcosmo dove ogni essere contribuisce allo sviluppo degli altri, all'interno del bancale si sviluppano sinergie importanti che rendono il terreno fertile e vivo. Dove ora ci sono questi bancali soffici e vitali c'era un terreno estremamente compatto e calcareo che non riteneva l'acqua.



     
    Dopo la raccolta degli ortaggi estivi si continua con  la piantagione delle Crucifere, si prosegue gli impianti preparando per l'aglio e i cipollotti primaverili oltre a spinaci valeriana e cime di rapa.









    giovedì 8 settembre 2016

    Orto sinergico impianti autunnali le brassicaceae

    Quali magnifici ortaggi fanno parte delle brassicaceae (o crucifere)?
    Broccoli, cavolfiori, verza, cappuccio, cavoletti di Bruxelles in tutte le loro varianti. Tutte le crucifere infatti sono ricche anche di numerosi micronutrienti, sia vitamine sia sali minerali, che interagiscono tra loro amplificando gli effetti benefici che traiamo dal consumo di frutta e verdura.


    mercoledì 7 settembre 2016

    Orto sinergico l'abbondanza è a portata di mano

    La campagna dà i suoi frutti, sono passati circa otto mesi dal primo bancale sinergico e questi sono alcuni dei frutti dell'estate. Dove ora c'è abbondanza di ortaggi otto mesi fa cera un terreno sassoso e compatto dove anche l'erba faceva fatica a crescere, oggi il terreno è molto migliorato e dopo il quarto bancale una grande famiglia di brassicacee sta dando i suoi frutti.
    L'abbondanza è a portata di mano chi ci fa credere di essere poveri ci illude.



    Orto biodinamico calendario astronomico

    In agricoltura biodinamica si fa riferimento al passaggio della Luna nelle costellazioni astronomiche per i lavori di semina e piantagione. Attenzione a non confondere il calendario astrologico che è tutt'altra cosa. Questo per trasmettere impulsi di aria, acqua, luce o calore alle future piante, ciò significa oltre ad uno sviluppo migliore del vegetale, sopratutto accentuare caratteristiche singolari di ciascun vegetale accrescendole. Tutto questo rientra nella comprensione di un Macrocosmo che interagisce con il pianeta Terra e di conseguenza con l'essere umano, queste energie importanti nel corso dell'anno astronomico interagiscono con noi.
    Per chi volesse approfondire oltre alle conferenze di R. Steiner c'è Maria Thun che studia da decenni l'agricoltura biodinamica o le cristallizzazioni sensibili che confermano le teorie di Steiner.






    sabato 27 agosto 2016

    Filo-post quante cose sono invisibili

    Scrive un mio caro amico:

    "Si può essere invisibili: per lontananza (come una galassia), per dimensioni (come un atomo), per velocità (come un proiettile), per lentezza (come la crescita di un albero), per trasparenza (come l'aria), per complessità (come un ecosistema)."

    E' un'osservazione giusta, esistono molte categorie in cui è molto di più l'invisibile che il visibile, io vorrei aggiungere che spesso è invisibile anche l'amore che qualcuno ti offre e l'odio di altri e oltre alle categorie " materiali" che per nulla sono materiali esistono anche quelle dette "spirituali". Insomma l'invisibile abbraccia tutto dall'atomo alla stretta di mano. Ma se una grande maggioranza di elementi invisibili permea la nostra esistenza cosa c'è che non abbiamo per coglierli. Caro amico tu sai che quando si suona uno strumento come il violino c'è un momento in cui si coglie l'invisibile, quindi ci manca lo strumento per cogliere tutto l'invisibile che ci circonda ma non sarà un violino ne una macchina ingegnosa, lo strumento lo hai adoperato tu scrivendo quelle belle frasi è il pensare. Attraverso il pensare si può cogliere anche l'invisibile non il pensiero della giornata fatto di doveri, necessità, desideri,  ma il pensare intuitivo quello che ci porta molto lontano come quando suoniamo Bach:  bene suoniamo l'esistenza, ma siamo presenti.


    Meditazione del seme , esercizio apparentemente semplice, ma ricco di conseguenze. Si osservi con attenzione una pianta, meglio ancora se un albero con frutti. Ci si ponga dinanzi il seme che corrisponde a quella pianta. Si consideri con attenzione la forma, il colore e tutte le altre proprietà del seme e poi con l’immaginazione – senza distogliere lo sguardo – si segua la sua naturale evoluzione: il granello una volta sepolto comincerà ad attirare magneticamente le qualità della terra, caccerà radici, comincerà a crescere verso l’alto, vincendo la forza di gravità slanciandosi verso l’aria e la luce. Si segua il crescere del tronco, il diffondersi dei rami a raggiera e poi lo spuntare delle foglie sui rami, dei fiori e dei frutti al calore del Sole. Nel seme già riposa nascosta tutta la forza dell’albero, in quel seme è iscritta la forma dell’albero in ogni suo minimo aspetto. Ciò che è invisibile nel seme diventerà visibile, alla luce del Sole: “L’invisibile diventerà visibile”. Ripetendo con calma questa meditazione a occhi aperti sorgerà gradualmente una forza. Lo stesso seme ci apparirà avvolto in una piccola nube luminosa, quasi una fiammella. Dal centro della fiamma si riceverà una impressione colorata simile a quella del lilla, gli orli della fiamma tenderanno invece ad apparire azzurrognoli. Ma non sono queste apparizioni l’essenza della meditazione: ci si deve immergere nel pensiero che nell’universo da germi nascosti, lentamente nascono frutti, e che quello che oggi è occulto domani potrà diventare evidente: l’invisibile diventerà visibile.



    Cogliendo nuovi stimoli dei sensi
    la chiarità dell’anima ch’è memore
    del generato spirito,
    riempie l’universo in divenire,
    in tutto il suo caotico rigoglio,
    col mio pensiero che a creare anela.

    Rudolf Steiner

    sabato 13 agosto 2016

    Filo-post Il dolore che senti è il capitalismo che muore

    http://permacultura-transizione.com/economia-sostenibile/dolore-che-senti-capitalismo-che-muore/

    Filo-post orto sinergico il pensiero perfetto

    Il Giardino di Zerdesht è un luogo dove pensare, immaginare e dare forma ad un sistema di coltivazione che è la ricreazione di quello che fa la natura, un microcosmo dove sinergicamente tutti occorrono per tutto, dai microorganismi ai minerali alle piante in decomposizione. La natura che è un pensiero perfetto (in Antroposofia) è un sistema capace di autorigenerarsi, non ha bisogno dell'uomo che interviene e ogni cosa segue un ciclo perfetto dove le piante trovano tutto il necessario per nascere, crescere e morire ma terminata la loro fase vegetale sono loro stesse il substrato per nuove piante in un ciclo che dura da migliaia di anni. Solo dove il pensiero imperfetto agisce, lì non c'è armonia e per ottenere qualcosa consuma energia creando un debito energetico che è solo sfavorevole. L'uomo nel suo cammino in questa fase dell'esistenza è come un bambino che per tentativi alcuni giusti altri sbagliati cerca di formulare un pensiero perfetto ma ancora molte vite lo attendono per questo.



     



    domenica 7 agosto 2016

    Veduta del Lago di Montedoglio dalla frazione Peroglia di Pieve Santo Stefano



    https://www.google.it/maps/place/Lago+di+Montedoglio/@43.5999982,12.0491574,14z/data=!3m1!4b1!4m5!3m4!1s0x132b88105b99b03d:0x2a082c91478d4310!8m2!3d43.6!4d12.066667

    Il colore del Sole

    E' tempo di raccolta, le cipolle trapiantate in trigono di radici sono cresciute rigogliose nel loro apparato radicale sotto l'influsso delle costellazioni di terra ed ora vengono raccolte in luna discendente per essere usate nei prossimi mesi. Il colore è cangiante dal verde delle cime al dorato della parte radicale, l'energia conservata ed elaborata per mesi si sente con un intenso profumo che riempie il luogo di conservazione e si vede.



    Orto Sinergico bancali

    L'orto sinergico di Zerdesht si amplia con un nuovo bancale stessa procedura: preparazione del terreno, interramento materiale organico, costruzione cumulo larghezza consigliata 120 cm, lunghezza a seconda, nel mio caso mt.12.
    Nei prossimi giorni verrà impiantato con gli ortaggi autunnali e ricoperto di pacciamatura per avere temperatura costante e umidità. Si può in questa fase predisporre per l'irrigazione a goccia.
    Questo Bancale non verrà più lavorato meccanicamente ma inizierà un ciclo produttivo consumando il materiale organico sotterrato e quello che verrà lasciato dopo la raccolta degli ortaggi ed anche dalla pacciamatura in decomposizione, si avrà quindi un piccolo ecosistema che senza l'aggiunta di energia meccanica si autogenera, l'unico intervento sarà quello di impiantare o seminare le specie che si desiderano anche se una certa quantità rinascerà naturalmente dalle piante lasciate in decompostaggio sopra al cumulo.




    Fiori di zucchina e peperoni frigitelli ripieni alla curcuma

    E' tempo di fiori di zucchina e peperoni, ecco una ricetta alternativa fatta riempiendo gli ortaggi con un impasto di patate, mortadella ( oppure acciughe) , prezzemolo sale pepe e curcuma. Si possono usare anche zucchine e pomodori.
    Il tutto infornato per 45 Minuti fino a doratura.
    Buona Estate





    domenica 31 luglio 2016

    Alba a Villalba bassa e veduta di Pieve Santo Stefano


    I lavori di ristrutturazione di Villalba bassa proseguono lenti, ma stanno recuperando un posto di grande bellezza sia paesaggistica che storica. Situata sul lato sinistro del torrente Colledestro affluente del Tevere a Pieve Santo Stefano, Villalba bassa si trova a monte del Tempietto del Colledestro antico tempio romano dedicato alle ninfe del Tevere e su quella che nel periodo romano era la via Ariminensis verso Rimini.
    Questo è il paesaggio che ci regala all 'alba e la  veduta del paese Pieve Santo Stefano.



    Orto verticale mese di luglio



    L'orto verticale è sempre rigoglioso di insalate basilico prezzemolo, si è rivelato molto adatto alle colture da foglia anticipando molto la produzione ai primi mesi dell'anno,coprendolo con un telo trasparente è anche una miniserra.


    Orto sinergico mese di luglio


    L'orto sinergico da i suoi frutti, cetrioli cipolle insalate peperoni pomodori e anche qualche anguria e melone in via di maturazione nonostante non ho concimato con concime animale ma solo preparato il suolo a novembre dell'anno scorso seminando piselli e fave, piante azoto-fissatrici che mi hanno reso un raccolto notevole naturalmente sempre seguendo il calendario astronomico biodinamico.
    Una cosa che in foto non si può tradurre è il cangiante del verde davvero un segno che la forza eterica è al lavoro.



    sabato 30 luglio 2016

    A proposito di trattamenti con Verderame


    Non ho mai amato questo trattamento e a scapito di raccolti scarsi non l'ho mai fatto, ma anche quest'anno intimorito dalla famosa peronospera l'ho acquistato e dopo avere letto la composizione e le conseguenze sull'ambiente non ho neanche aperto la confezione l'ho buttato. E' ammesso in agricoltura biologica ma per me è una porcheria che si deposita nell'ambiente e nel cibo che mangiamo quindi nel nostro organismo. Poi magari facciamo qualche terapia chelante per depurarci da tutto quello che ci irrorano tutti i giorni, altro che verderame occorre disintossicare il terreno e quindi le piante da tutti questi metalli che hanno determinato ogni malattia tra le più mortali del nostro secolo.
    Ho usato il bicarbonato di sodio che a mi avviso non è tossico e il risultato sui pomodori è stato sufficiente,
    invito chiunque ad aprire una discussione su questi trattamenti grazie.




    "Il rame è ampiamente usato in agricoltura per combattere malattie e parassiti delle piante: per esempio da oltre un secolo è utilizzato contro la peronospora della vite, che può causare danni gravissimi alla produzione di uva. E se da un lato è un metallo indispensabile per alcuni meccanismi biologici delle piante- gioca infatti un ruolo chiave nella fotosintesi e nella sintesi delle proteine - dall’altro però non ne va sottovaluta la tossicità. Si deposita infatti nei primi strati del terreno, influenzando negativamente la vita microbica e lo sviluppo di batteri, alghe, funghi e lombrichi. “Il rame che viene utilizzato come antiparassitario tende in pratica ad accumularsi nell’ambiente, in particolare nel suolo - spiega Stefania Tegli, ricercatrice del Dipartimento di scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente dell’Università di Firenze -. E, dal terreno, può raggiungere e inquinare le falde acquifere, determinando gravissimi rischi ambientali ed ecotossicologici su un ampio spettro di organismi e microrganismi”. "





    http://www.coltivazionebiologica.it/bicarbonato-di-sodio-fungicida/

    Come fare il compost

    http://it.wikihow.com/Fare-il-Compost

    venerdì 29 luglio 2016

    l'Influenza Cosmica 
    e il corpo Eterico delle piante

     I ritmi cosmici hanno diverse relazioni con la vita sulla terra ed influenzano il ciclo vitale dell’uomo e degli animali, questi ultimi nella loro evoluzione hanno interiorizzato alcuni aspetti dell’ordinamento cosmico rendendosi autonomi dall’armonia celeste, mentre per le piante non è così! Esse sono ancora fortemente influenzate dall’ambiente vicino e lontano! Basti pensare alle maree, messe in movimento dall’azione della luna, alla capacità che ha un corpo celeste di influenzare l’elemento liquido sulla terra e quindi i vegetali, costituiti per il 90% da acqua.
    Esistono notevoli relazioni tra la crescita dei vegetali e il movimento degli astri, anche se non sempre sono così vistose, spesso si tratta di una maggiore elaborazione della linfa grezza, a volte di accumuli di amidi, oppure di una maggiore rotondità dei frutti.
    Le piante sono condizionate in parte dagli elementi nutritivi terrestri, cioè della terra attraverso le sue leggi fisiche e chimiche e in parte dal cosmo. Come dire che per crescere hanno bisogno di sali minerali, cioè di elementi terrestri, come azoto, fosforo, potassio ecc, ma l’equilibrio e l’armonia con cui gli elementi nutritivi formano la pianta dipende da come questa si pone in relazione con il cielo stellato. L’agricoltura biodinamica si propone di studiare gli effetti cosmici per il progresso agricoltura.

    giovedì 28 luglio 2016

    il corpo Eterico

    Le forze di vita o l’Eterico

    Che cos’è un “etere”? Nell’agricoltura biodinamica gli agricoltori si occupano di questo misterioso etere. Rudolf Steiner nella sua antroposofia ha parlato del corpo eterico. Questo corpo eterico è una parte del nostro essere. Vorrei inizialmente spiegare  la differenza tra corpo fisico e corpo eterico. Questo può sembrare che sia fatto un po’ alla maniera tedesca, per cui c’è sempre anche un po’ un insegnamento, non è solo un divertimento. Perché non è facile spiegare concetti di oggetti invisibili. Il corpo eterico è invisibile, mentre il corpo fisico, lo conosciamo bene, è visibile. Il corpo eterico contiene la vita, sostiene tutti i processi della vita che avvengono nella pianta, nell’animale e nell’uomo.
    Steiner_um_1905Tutti noi conosciamo il corpo fisico, perché possiamo percepirlo, possiamo misurarlo, possiamo pesare ed esaminare tutti gli elementi di cui è composto. Ma nel nostro corpo è presente anche qualcos’altro di natura sottile e questo si può denominare corpo eterico. Il corpo eterico organizza la vita in noi, organizza i processi vitali. Questo corpo eterico vive in noi esseri umani, vive nella pianta e anche nell’animale. Non vive invece in un sasso o in un minerale, nella materia inanimata. Per esempio nella montagna non vi è corpo eterico. Ma attorno a questa montagna vivono le forze eteriche, esse vivono nelle piante, nella vegetazione e un po’ anche in tutta l’atmosfera. Questo corpo eterico è molto interessante, e per la sua comprensione è importante formarsi un’idea, formarsi concetti, perché per la scienza o anche per il corpo fisico abbiamo tanti concetti, e tante occasioni di rappresentazione, mentre per descrivere il corpo eterico abbiamo solo le parole, non abbiamo idee concrete, è soltanto una fantasia questo eterico sconosciuto. Di solito non abbiamo una rappresentazione di che cosa sia.
    Possiamo chiarire la questione se osserviamo una pianta paragonandola a un sasso. Il sasso non può muoversi, mentre la pianta cresce. Penso che questa immagine sia molto chiara, la pianta cresce. Possiamo anche misurare la crescita della pianta, alcuni giorni cresce tanto ed altri cresce solo poco, a seconda delle condizioni ambientali. Questa crescita fornisce la prima idea del corpo eterico. Nel sasso non c’è qualcosa di vivente mentre nella pianta è presente qualcosa che vive. Si può dire: c’è qualcosa nella pianta che vive e questo si chiama il corpo eterico. Non possiamo vedere la vita, ma possiamo intuire che c’è qualcosa che vive, perché percepiamo che questa pianta cresce ogni giorno in una certa misura. All’inizio crescono le prime foglie, cresce uno stelo, dopo crescono altre foglie, un fiore, un frutto ecc.
    Con questo paragone tra un sasso, un minerale e la pianta possiamo scoprire che c’è nella pianta qualcosa che vive e questa forza si chiama etere o corpo eterico. Questa filosofia o questo tipo di scienza non è facile e oggi vorrei esporre questo metodo di approccio olistico. Se avete tempo potete leggere qualcosa sul corpo eterico nel libro di Heinz “Alimentazione e la forza donatrice dell’uomo”. La conoscenza delle forze della vita è uno studio che può durare non solo due settimane, credo, ma anni. Se avete abbastanza interesse potete leggere ogni giorno una pagina o un brano del libro e poi potete formarvi delle idee adeguate di che cosa possa essere questa forza vivente. Non si vede questo vivente, ma tutti noi sappiamo che ci sono forze viventi nel mondo. Anche in noi sono queste forze viventi.
    Secondo Rudolf Steiner Goethe ha gettato i fondamenti per una scienza olistica e oggettiva. Goethe dice:
    Chi vuol conoscere e descrivere qualche cosa di vivo,
    cerca prima di tutto di dissipare lo spirito, di sbarazzarsi di esso.
    Poi, in mano sua ha tutte le singole parti.
    Peccato soltanto che gli manchi il legame spirituale.
    Poi, sentendo questa mancanza nella scienza, Goethe sviluppò nel corso di 40 anni un metodo, secondo il quale tutti i fenomeni della natura non si risolvono in movimenti di molecole, o in calcoli matematici, spiegazioni che sono solo una parte del tutto. Egli voleva invece far parlare il fenomeno stesso sulla sua natura, sulle forze formatrici che vivono in esso, includendo l’uomo con la sua forza di percezione e il suo pensiero.
    L’essenza di un oggetto è spirituale, e noi uomini abbiamo in noi anche uno spirito, possiamo cogliere questa essenza, questa legge, con la nostra consapevolezza. Un viticoltore per esempio conosce benissimo l’essenza delle sue varietà di uva, e sa che non si può ridurre questa essenza a soli elementi chimici e formule matematiche. Usando questo metodo si può anche arrivare alla conoscenza delle sottili forze eteriche.
    Questo corpo eterico ha anche differenti leggi particolari. E queste non sono le leggi che regnano nella materia. Un esempio: questa bottiglia di acqua qui è solo materia, è acqua e come tale materia. Se prendo in mano questa bottiglia e la lascio: cade. La gravità è una legge che risiede nella materia. La materia cade, e cade sempre in una linea retta verso il centro della terra. E che cosa fa ora il corpo eterico? Questa domanda è molto interessante. Il corpo eterico non ha un peso come questo libro o la materia in generale. Il corpo eterico è senza peso. E non solo è senza peso, ma, lo si vede nella pianta, esso ha la capacità di alzare un corpo, di creare una forza ascendente contraria questa pesantezza. Questo è un fenomeno molto interessante. Anche in noi vive questa forza eterica. Che cosa è la causa della nostra statura eretta? Senza la forza eterica, che cosa succederebbe? Cadremmo in ogni momento. Come se avessimo una vertigine: sveniamo e cadiamo. Nel momento di svenimento questo corpo eterico (anche altre forze, non solo il corpo eterico) sfugge dal corpo fisico. In questo momento cadiamo, non possiamo più erigerci. Questa legge della pesantezza, della gravità, di cadere verso il suolo in linea retta non vale per il corpo eterico.
    Ma neanche l’opposto, cioè l’andare verso l’alto contrariamente alla gravità, vive nel corpo eterico: potremmo presumere che la pianta cresca in linea retta verso il cielo, immaginando questo suo gesto di crescita verso l’alto in linea retta. Questo tipo di pensare vige però soltanto nel mondo fisico e questa è la difficoltà nella spiritualità: spesso abbiamo un pensare dipendente dal mondo fisico. La crescita però funziona secondo un’altra legge, un’altra funzionalità. Ed essa è sempre così: se qualcosa si alza, allo stesso tempo qualcosa cade.
    Una forza si alza mentre un’altra forza cade. Goethe ha detto che qualcosa muore e allo stesso tempo qualcosa diviene, cresce. A riguardo della pianta e della crescita si può dire: la pianta non cresce ogni giorno grazie alla luce. Ma: la pianta cresce e muore in ogni momento. In primavera la crescita prevale, mentre in autunno prevale la morte. È molto interessante osservare questi differenti aspetti della natura.
    Nella materia esistono differenti leggi, e anche strutture, forme, aspetti. Quali aspetti sono intrinseche nella pianta, nel corpo eterico? Sono aspetti diversi rispetto a quelli della materia. Solitamente la difficoltà nell’approccio spirituale è che abbiamo due modi di pensare. Se vogliamo scoprire qualcosa di spirituale, non dobbiamo usare il nostro modo di pensare basato sulle leggi del mondo fisico. Perché non possiamo trasmettere le leggi fisiche a un altro mondo. Dobbiamo pensare in termini di altre relazioni, di altre proporzioni, se vogliamo vedere il corpo eterico. Non possiamo vedere il corpo eterico con gli occhi. Possiamo vedere il corpo eterico solo con la nostra anima. Perché questo è così difficile? Perché dobbiamo perseguire la disciplina di creare differenti sentimenti profondi, differenti sensazioni per far sì che l’anima diventi chiaroveggente, cioè che sviluppi una percezione di queste forze sottili. L’anima ha questo bisogno di percezione con gli occhi interiori. E questa disciplina non è facile, secondo la mia esperienza costa sempre la fatica di tanti anni. È impossibile di diventare chiaroveggente in due settimane. Se una persona lo afferma, è bene essere prudenti nel crederlo, perché conosco bene questo campo e so che è veramente difficile. Ci vogliono anni, può richiedere anche una vita intera per arrivare a vedere alcuni aspetti del corpo eterico.
    Se una persona riesce a scoprire un aspetto del corpo eterico, ne risulta una gioia, si desta in lei una gioia, perché questa persona in quel momento sa che esiste un mondo superiore, esiste in verità. Normalmente abbiamo fede che esiste un mondo superiore, che esiste una spiritualità. Ma è un’altra cosa vedere, conoscere realmente qualcosa del mondo superiore, delle forze eteriche; ci sono anche altre forze, per esempio le forze astrali (movimenti della consapevolezza, cioè dei pensieri, delle emozioni, della volontà), e vedere qualcosa di queste forze suscita gioia, perché sappiamo: il mondo superiore esiste.
    Per me è molto importante descrivere l’eterico, perché la spiritualità è qualcosa che non deve essere riservata solo a poche persone che vivono in solitudine, staccate dal mondo. Penso che ogni persona oggi deve poter partecipare alla spiritualità. Deve essere una disciplina in cui ognuno può allenarsi. Perché ogni persona, penso, ha un grande desiderio di sapere qualcosa dei nessi profondi: che cosa vive nel centro delle cose, nei fenomeni, che cosa vive nella loro essenza? Se vediamo una pianta, se vediamo un albero o qualcos’altro nel mondo, desideriamo sapere che cosa vive nella sua profondità. Non siamo abbastanza contenti di conoscere solo i processi corporei nel nostro corpo fisico. Vogliamo sapere di più.
    ERNÄHRUNG ITALIENISCH.indbE per questo motivo ho provato a descrivere nel mio nuovo libro i quattro eteri. Adesso il discorso diventa un po’ complesso. Vi sono quattro eteri che vivono nel cosmo e anche nella pianta. Anche in noi vivono tutti i quattro eteri. Conosciamo i quattro elementi: Fuoco, luce, acqua e terra. Questi elementi sono stati menzionati in tante culture del mondo, in India nell’induismo, in Giappone e nella filosofia greca, da Eraclito, Pitagora, Ippocrate, Platone e Aristotele e i presocratici. Oggi si ne sente parlare nell’esoterismo. Questa dottrina però è profondamente vera. Anche le forze di vita si possono suddividere in quattro tipi: l’etere di fuoco, l’etere della luce, l’etere dell’acqua (l’etere chimico), e l’etere della terra (etere vitale).
    L’etere di fuoco:
    feuerAbbiamo per esempio dentro di noi qualcosa come potenzialità di calore, abbiamo la temperatura del nostro corpo e possiamo anche sviluppare la febbre. Un sasso o un legno non hanno calore. Possiamo anche considerare il calore in senso figurato e per esempio dire: una persona ha calore nella sua personalità, mentre possiamo anche dire: una persona si comporta in modo freddo.
    In diverse piante come nell’albicocca e nei cereali possiamo osservare l’etere del fuoco come impressione di calore.
    22 aether-feuer_4 (Copia)Nell’etere di fuoco esiste un’ampiezza cosmica o un’infinità, mentre allo stesso tempo si attua il movimento in apparenza contraddittorio, con un effetto centrante in profondità. Simbolicamente l’etere del fuoco sarebbe raffigurato con un cerchio quale simbolo dell’infinito e un punto che rimanda ad una profondità e centratura. Le raffigurazioni sono solo generali, perché in un certo senso il cerchio è solamente un simbolo.
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    Questa polarità dell’effetto circolare e in profondità si può riprodurre con maggior esattezza nell’immagine di un cerchio in cui si trovi un tetraedro plastico. La profondità si trova al centro mentre il cerchio circonda la figura plastica del tetraedro. Con questa immagine nella meditazione si può cogliere l’etere del fuoco ancora meglio.
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    La luce
    Se si vuole disegnare l’etere della luce, si deve partire da un sentimento cosmico e immaginarsi un ampio spazio aperto.
    L’etere della luce si può vedere nell’impressione luminosa di una pianta. Ci si può chiedersi: come mi viene incontro questa pianta? Appare chiusa in se stessa o aperta e in relazione verso l’esterno? C’è attorno alla pianta un vivo gioco di luce e colori o appare ombrosa? Qui si intende piuttosto l’impressione interiore nell’animo. (Cliccare sulle immagini!)
    L’etere della luce irraggia dallo spazio cosmico e delimita la pianta, proviene dall’ambiente e forma finissimi contatti delimitanti. Con questa delimitazione la luce crea una struttura cristallina meravigliosa che consente una nuova crescita. Nelle ariste dei cereali o sotto gli olivi c’e spesso un gioco di luce e colori. La pianta si orna con la luce al fine di diventare essa stessa un’espressione specifica della luce stessa.
    Anche in noi esseri umani abbiamo la luce. Perché possiamo pensare in modo luminoso, ma per noi è anche possibile irradiare il buio. Nel nostro pensare risiede una forza che può creare luce. Questa dipende dal corpo eterico, dall’etere della luce. 
    L’acqua
    L’etere dell’acqua, l’etere chimico, agisce attraverso la capacità di contrazione. Si contrae piuttosto in una forma più forte, più compatta e che congiunge, connette e che esercita anche un’azione di attrazione verso l’esterno.
    La contrazione è una sorta di contro-movimento, e proprio attraverso questa contrazione si attua una successiva crescita. Nasce come un successivo rivestimento, un avvolgimento, un nuovo strato fisico, una foglia o una forma floreale. Non in una crescita lineare, bensì in un gioco alternante di contrazione e ri-manifestazione, si attua la crescita nell’etere chimico. L’etere chimico o l’etere dell’acqua si può vedere il meglio nelle foglie, ma anche nel gesto con cui cresce un rame di un albero.
    Abbiamo anche in noi qualcosa come l’acqua in tutti i liquidi del corpo. E i liquidi non sono solo acqua, perché l’acqua da sola non può ascendere, mentre l’acqua in noi si muove verso l’alto e permea tutte le cellule.
    Il sangue nelle gambe torna verso il cuore, contro la gravità e il cuore non è una pompa. Non può esercitare pressione attraverso le cellule, perché il sangue deve diffondersi attraverso i tessuti per raggiungere le cellule.
    Anche nei liquidi vi sono queste forze eteriche che vivono con l’acqua nel corpo. L’etere dell’acqua si chiama etere chimico, perché regola i tanti processi chimici.
    La terra
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    Mentre una forza scivola verso il basso per morire, un nuovo movimento si innalza come una fiamma. L’etere vitale (l’etere dell’elemento terra) collega, ancora la vita come tale nella materia. Nella pianta l’etere vitale o l’elemento terra è presente prevalentemente nella radice e le strutture solide.
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    Nel corpo abbiamo anche materia fisica, come i minerali nelle ossa e nei tessuti. Il tessuto crea il corpo come apparenza fisica. Questo etere che vive nel corpo fisico o nella forma si chiama etere della terra o etere vitale.
    Le quattro forze eteriche nella pianta esercitano un influsso sulla crescita. Come l’abbiamo detto la pianta non cresce mai in alto in linea retta. Non possiamo applicare pensieri di questo genere al mondo vivente. La pianta non cresce in modo eretto. È importante trovare la logicità che regna anche nel mondo vivente. Non è facile spiegare questo.
    ERN_I_innen_200x268_DRUCK.inddSe osserviamo una pianta come la cipolla, vediamo, che cresce in cerchi concentrici attorno un centro. Di solito pensiamo che la crescita avviene dal centro verso fuori. Ma le forze eteriche non funzionano così. Abbiamo un centro. C’è qualcosa che attira la dinamica verso il centro, c’è un tipo di concentrazione verso il centro o una forza contrattile e questo è l’etere chimico (l’etere dell’acqua). Mentre questa forza si contrae nell’eterico della cipolla, all’altro lato si espande e crea un nuovo cerchio verso l’esterno. Qualcosa si ritira e qualcosa ascende o si amplia. Abbiamo sempre questa polarità nel corpo eterico: qualcosa diventa più legata alla terra e un’altra forza si eleva.
    Anche con la luce funziona in modo simile. La pianta non cresce per mezzo della luce. Secondo il processo della fotosintesi le piante crescono grazie alla luce. Si dice che la pianta assorba la luce, la quale possiede un’energia elettromagnetica. Ma che cosa succede in verità? La luce arriva da fuori e alla periferia della pianta incontra la materia.
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    È sempre un toccare molto sensitivo alla periferia. Questo toccare accende qualcosa nella pianta. È interessante osservare che cosa fa la luce. Se piove per dieci giorni, è possibile che gli uomini cadono in depressione e nella natura si può osservare che qualcosa manca. Quest’anno abbiamo avuto tanta pioggia e poco sole in primavera e nonostante la carenza di luce vediamo una forte crescita delle piante. Ma osservando più da vicino e in modo più intuitivo si può vedere che a queste piante manca stabilità e differenziazione, perché è mancata la luce. Le piante vogliono compensare in un certo modo alla mancanza di luce. Quest’anno molte piante spesso non hanno una forza sana e completa. Il corpo eterico vuole creare la crescita ma la luce non c’è in misura sufficiente. La luce arriva alla pianta da fuori e la tocca alla periferia. La pianta non assorbe la luce, ma la luce ha la funzione che limita e differenzia la pianta alla periferia e accende anche le altre forze eteriche come l’etere chimico (acqua) e ‘etere vitale (terra). È così che nell’esposizione diretta alla luce la pianta non cresce. La luce limita la pianta, ma contemporaneamente apre lo spazio per la crescita della pianta. Anche l’uomo può aprire o chiudere spazi. Con una sola parola posso aprire lo spazio per lo sviluppo, ma posso anche chiuderlo se uso parole dogmatiche, fondamentalistiche; e posso aprire o chiudere questo spazio con il tono di voce, con il modo con cui mi rapporto con l’altro. Poi consumo, prendo spazio, chiudo lo spazio per chi mi ascolta. Anche tra di noi possiamo sentire qualcosa come una forza molto sensibile e questa reagisce ai nostri pensieri, reagisce alle condizioni diverse.
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    La crescita non succede sotto i raggi del sole, ha luogo invece sempre nell’ombra. Non nella luce. Abbiamo sempre queste due forze. Nella luce avviene una differenziazione mentre nell’ombra non c’è una differenziazione, ma nell’ombra si vede che appunto i contorni non sono accentuati, sono invece indistinti. Nel buio della notte niente è differenziato e così si vede poco o niente. La crescita avviene nella notte. La luce limita e differenzia i bordi della pianta, dei frutti. Dopo l’influsso della luce, che crea differenziazione, la pianta cresce. La luce è un’entità cosmica e rimane cosmica. Non vuole creare il mondo fisico, la luce vuole solo aprirlo e vuole aprire la finestra per tutti i sensi verso il mondo fisico. La luce apre tutto lo spazio.
    Quando dopo l’inverno la luce aumenta, aumentano anche le forze eteriche che spingono poi la pianta verso la superficie della terra e alla crescita. Prima si forma la radice, poi il germe si alza per uscire dalla terra. Ma la luce è e rimane un’entità cosmica che limita la pianta, mentre le altre forze eteriche (etere vitale e chimico) spingono la pianta. Tra le forze inferiori e superiori risiede la crescita che non deve essere né eccessiva né mancante.
    Lo conosciamo bene in medicina, se avviene una crescita eccessiva senza luce nel corpo umano abbiamo la malattia del tumore, del cancro. Qui mancano calore e luce. Nel corpo eterico troviamo le forze superiori e inferiori. Le superiori creano una specie di morte, per noi e anche per la pianta. Questa morte è importante, ma la morte qui non è intesa come qualcosa di pericoloso. Non è come nel deserto, con misure estreme di sole e luce, senza acqua, condizioni in cui è quasi impossibile sopravvivere. Qui con morte si intende che queste forze limitano le forze della vita. Le forze inferiori e quelli superiori si incontrano alla periferia della pianta. La fotosintesi secondo me non è stata descritta in modo esatto della scienza, non si tiene ancora conto delle leggi eteriche. Tra le forze superiori e inferiori avviene la crescita e questa dipende sempre anche dall’atmosfera. E non dipende soltanto dall’atmosfera ma anche dai sensi e dall’atteggiamento di noi esseri umani.
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    Con una certa ricerca e osservazione possiamo conseguire anche conoscenze per esempio dell’uva. In parte è descritto anche nel libro di alimentazione di Heinz Grill. L’uva non cresce né del tutto in alto né del tutto in basso. Essa si avvolge nelle sue foglie, che la proteggono dall’effetto troppo dominante della luce, ed essa raccoglie veramente in sé la forza del cosmo. L’influsso di Giove e di Venere, due grandi pianeti essenziali, è accumulato intensamente in questo frutto.
    ERN_I_innen_200x268_DRUCK.inddL’uva ha un gusto dolce, quasi agrodolce, e ha un effetto fortificante, e ERN_I_innen_200x268_DRUCK.inddcon il suo contenuto di calcare plasma i tessuti del corpo. Con il suo gusto un po’ aspro e il suo contenuto ricco di minerali può collegare l’animo umano con la terra, centrandolo. Il gusto dolce, i zuccheri, aprono invece la consapevolezza e i sensi gioiosamente verso il mondo esterno e per la relazione.
    A un’osservazione immaginativa, nella vite si rivela prevalentemente l’etere di fuoco, ma anche gli altri tre eteri sono presenti. Gli eteri nell’uva si può percepire come un etere bluastro, centrato, straordinariamente bello e ampio.
    Conclusione
    È evidente che le forze vitali sono qualcosa che ci circonda sempre e che fa anche parte di noi stessi. Noi come esseri umani possiamo aumentare queste forze vitali della terra e delle persone che ci stanno attorno. Come Rudolf Steiner ha detto per la Biodinamica: possiamo guarire la terra e anche le persone, con il nostro percepire, pensare e sentire.
    Tutti noi abbiamo una forza creatrice e possiamo creare anche un po’ il tempo. Possiamo anche creare forze di vita, eteriche per gli altri e anche per i campi. Non siamo del tutto dipendenti dalla natura pura. La natura è una grande forza, la madre natura. Ma noi esseri umani siamo anche biologici, siamo una parte della natura, anche se abbiamo già in noi alcuni denti artificiali e sostanze chimiche, ma nel complesso siamo biologici. Ma non siamo solo biologici come una pianta, ma possiamo usare questa forza eterica. Perché siamo esseri consapevoli. Possiamo sempre decidere che cosa facciamo con la nostra forza eterica, con la nostra forza creatrice. Siamo capaci di creare un po’ di più luce o viceversa un po’ di più buio. L’alimentazione e la forza donatrice dell’uomo vuol dire che anche nell’atto di mangiare possiamo lasciare un po’ di forza per il cuoco, per la natura, per altre persone. Questo è possibile. Normalmente si pensa: se mangiamo, prendiamo qualcosa. Ma nel momento in cui mangiamo, possiamo usare anche la nostra forza creatrice e possiamo renderci conto: ci sono tante persone che lavorano per questo cibo e vorrei ringraziare anche tutti che fanno questo lavoro fuori sui campi.
    Per me è sempre un enigma che qualcosa è finalmente al tavolo. Questa catena che un cereale arriva come pane al tavolo per me è sempre qualcosa come un’arte. Tutto il lavoro sui campi e tutti questi processi contro i parassiti, contro il tempo, contro differenti ostacoli e finalmente il pane sul tavolo e noi lo possiamo mangiare.
    Ma non dimentichiamo la relazione. Se mangiamo qualcosa siamo sempre in relazione con le persone che hanno prodotto il cibo e tutti i lavori che sono necessari per la sua produzione. E con l cibo alla fine siamo in rapporto con tutte le forze eteriche superiori e con quelli inferiori che vivono nell’humus, nelle piante. Si può dire: mangiare è entrare in rapporto con tutta la vita.