sabato 25 febbraio 2017

Fiori commestibili e utili nell'orto sinergico

In un orto sinergico  non dovrebbero mai mancare i fiori che oltre ad attirare insetti impollinatori sono la naturale difesa ai parassiti delle piante consociate in questo caso orticole, e in alcuni casi sono anche commestibili, danno colore ai piatti e sapori unici come ad esempio le frittelle di fiori di acacia inoltre i fiori irradiano con i loro colori energie sottili.

Di seguito un elenco di quelli che non dovrebbero mancare in un orto sinergico:






1. ACHILLEA


Attira tanti impollinatori ed altri insetti benefici e sembra allontanare formiche e mosche, come bordura aiuta la maggior parte degli ortaggi, è perenne, è resistentissima alla siccità e cresce bene anche in terra argillosa, e’ più longeva quando coltivata in suolo povero, si può usare come attivatore del compost, migliora la fertilita’ del suolo, dalle foglie si può ottenere un fertilizzante liquido.
L'achillea, appartenente alle Asteracee, è una piantina infestante molto comune nei prati. Può avere fiori bianchi o più o meno rosa ed è molto facile da riconoscere. Viene utilizzata in erboristeria come calmante, cicatrizzante ed emmenagogo. Ai fini eduli può essere aggiunta alle minestre o alle insalate e viene usata in amari e digestivi. E' una buona erba da prato, un tempo veniva considerata un ottimo rimedio contro la scabbia degli ovini.

Insalata pasquale di Achillea

Ingredienti: 1 tazza di foglie di millefoglio, 1 mazzetto di rucola, 100 g di valerianella, 4 ravanelli rossi, 1 carota, ½ finocchio, 4 uova, noci, olio extravergine di oliva, sale.

Lessate in un pentolino le uova. Mondate e lavate accuratamente le foglie e le radici da insalata. Affettate il finocchio, sminuzzate a pezzi i ravanelli, spezzettate grossolanamente le foglie di rucola e valeriana, grattugiate le carote. Unite all'insalata le foglie di achillea e le noci sbriciolate. Sbucciate le uova sode e decoratele con i fiori di achillea. Avvolgete intorno all'uovo il gambo del millefoglio sino alla sommità fiorita, con uno o più steli. Posate le uova così preparate in un piatto da portata insieme all'insalata condita con un pizzico di sale e olio di oliva.

 

2. CALENDULA


Le accese corolle della calendula (Calendula officinalis) faranno apparire il vostro orto bellissimo, soprattutto se faranno compagnia al tagete e al nasturzio. La calendula scoraggia l’insediamento dei nematodi nel terreno. In più i petali della calendula sono ottimi per dare colore ad insalate e minestre.
la Calendula appartiene alle Asteracee (dette anche Composite), famiglia botanica dell’Ordine Asterales. Le Asteracee sono una famiglia di piante dicotiledoni (piante a fiore nel cui seme l’embrione è dotato di due cotiledoni, foglie embrionali), per la maggior parte erbacee. La peculiarità delle Composite è l’infiorescenza a capolino, composta, cioè, da un insieme di piccoli fiori compatti tra loro. Di questa famiglia fanno parte, oltre alla Calendula officinalis, la Matricaria recutita, da cui si ricava l’infuso di Camomilla, il Taraxacum officinalis, Tarassaco, l’Artemisia vulgaris, Artemisia, e molte altre. La Calendula, può raggiungere fino a 70 cm di altezza. Presenta la radice fittonante, il fusto ramificato e ricoperto da peluria e foglie lanceolate a margine intero o leggermente dentato. Se strofinata, la pianta, emana un gradevole profumo, non forte, ma caratteristico. I fiori sono commestibili, dal gusto amarognolo e leggermente salato.



Tagliolini al burro di rosmarino e calendula

Tagliate a dadini gr. 100 di burro e lavoratelo nel tritatutto elettrico con i petali di una calendula,
un cucchiaio di succo di limone e una presa di sale. Quando è ridotto a crema mettetelo in un foglio di alluminio,
formate un panetto e fatelo raffreddare. Portate a ebollizione abbondante acqua salata con un rametto di rosmarino
fresco, cuocetevi gr. 400 di tagliolini, scolateli e conditeli subito con il burro a fettine. Pepate generosamente con
pepe verde e rosa macinati insieme e cospargete di 3 cucchiai di fiori di rosmarino


3. CAMOMILLA




Non tutti sanno  che la camomilla può essere sfruttata anche come antiparassitario: coltivata vicino ai porri tiene lontana la tignola del porro

In cucina:
il fiore di camomilla si può usare anche in altre preparazioni, come ad esempio le insalate, nel pesce cotto in modo semplice come alla griglia o al vapore, o anche aggiungendone una manciata al brodo per dare un tocco dolciastro e delicato (e rilassante).



4. NASTURZIO (Trapaeolum majus)


Si può seminare sotto altre piante come una sorta di pacciamatura vivente in modo da mantenere il suolo bello umido, e’ commestibile, va bene anche in suolo povero. Una delicata rampicante annuale, il nasturzio si abbina perfettamente al pomodoro, ma anche ai fagioli, poiché tiene lontani gli afidi, inoltre la sua vegetazione è  tra le preferite della cavolaia (Pieris Brassicae), tanto che ne sarà la prima vittima avvertendovi precocemente dell’infestazioneLa spiccata cromaticità dei fiori del nasturzio li rende perfetti per decorare e abbellire ogni tipo di pietanza.
Usate il nasturzio come se fosse una trappola, non appena avvistate danni da morso alle sue foglie iniziate la lotta contro questo temibile nemico. Un tempestivo intervento salverà i vostri cavoli. Fiorisce da giugno ad ottobre e non ha problemi particolari né di temperatura né di irrigazione: da trapiantare nell’orto in maggio, fine aprile in mezzo alle varie orticole.

In cucina
Come per la calendula, anche il nasturzio può diventare ingrediente in cucina; ha un sapore molto simile a quello di rucola e crescione, è possibile consumarne fiori, foglie, fusti e radici, mentre i giovani frutti possono essere conservati sott’aceto. Se però volete gustare i fiori di questa pianta, potete utilizzarli come condimento per i cibi saltati in padella o come ripieno di ravioli o paste fresche: le note lievemente piccanti si abbinano perfettamente alla carne e al burro, quindi sì a primi piatti a base di sughi bianchi o rossi fortemente aromatizzati.


5. PETUNIA



Non è usuale incontrare la bella e colorata petunia in un orto ma se si hanno problemi con le patate è possibile servirsi di questo fiore per proteggere la coltivazione. La petunia infatti tiene lontano uno dei peggiori parassiti della patata, la dorifora. Piantatele ai bordi della coltura e otterrete una discreta protezione da questo parassita e in più donerete al vostro orto un tocco estetico insolito quanto notevole.

In cucina:
Apporta minerali e vitamine ed è ottima per calmare la tosse. In cucina accompagna formaggi, salse e creme, formaggi.


6. PRATOLINA

La margheritine comuni, o pratoline (Bellis perennis), sono dei fiori tanto semplici da coltivare quanto piacevoli alla vista. I piccoli capolini attirano api, sirfidi (cugini delle mosche, sono tra gli impollinatori più diffusi oltre che ottimi predatori, soprattutto di afidi, allo stadio larvale) e bellissime farfalle.

In cucina:
Le parti commestibili della pratolina sono i fiori e le foglie che possono essere consumati crudi o cotti; per quanto riguarda il sapore, esso è decisamente soggettivo: per alcuni è acre, per altri è assolutamente sgradevole mentre, per altri ancora è delicato. In cucina i petali delle pratoline possono essere usate nelle insalate, per farcire dei sandwich o impiegati nelle zuppe.


7. TAGETE




I tagetes sono delle piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, che hanno origine dal Messico e che possono  essere sia di tipo annuale che perenne.
Attira api, coccinelle e tanti altri insetti utili, inoltre lcune varietà, i tagetes erecta e i tagetes petula, sono perfette per contrastare parassiti come i nematodi e permettere la crescita migliorata di alcune tipologie di verdure dell’orto. Hanno una secrezione radicale che li rende ideali vicino al pomodoro, al basilico e ai fagioli, ma non scontentano nessuna orticola.
La varietà dei colori del tagete, dal giallo all’arancio passando per il rosso carminio, lo fa essere un fiore molto bello e decorativo, simile alle margherite ma molto più ricco di petali: la sua crescita è  rapida ma non va oltre i 15 cm; se sistemati a distanze adeguate, formano dei piccoli cespugli tondeggianti, ottimi per angoli e bordure.
La loro fioritura si protrae da maggio fino a ottobre a seconda della temperatura.

In cucina:
Ottimo come digestivo, epatico e utile contro le flatulenze. È squisito nelle insalate, sulle tartine, nei sorbetti o nelle crostate.


ALTRI FIORI DELL’ORTO

Nell’orto sono indicati anche la pianta del Tanaceto (Tanacetum vulgare) contro afidi, cimici, dorifora e formiche: si pianta tra le file degli ortaggi come una gialla sentinella. Anche l’erba gatta (Nepeta cataria) è efficace contro afidi, crisomelidi e cimici, da posizionare sul bordo delle aiuole.

venerdì 24 febbraio 2017

Il Corso dell'Anno come Respiro della Terra e le Quattro Grandi Festività

Consiglio a tutti queste conferenze di R.Steiner

Il Corso dell'Anno come Respiro della Terra e le Quattro Grandi Festività

 La scansione del ritmo annuale in quattro grandi immaginazioni cosmiche (Pasqua, San Giovanni, San Michele e Natale) e il suo rapporto con l'anima umana.

Risultati immagini per Il Corso dell'Anno come Respiro della Terra e le Quattro Grandi Festività Chiuunque si occupa di agricoltura sa bene che esiste un ritmo a cui dobbiamo accordarci se vogliamo ottenere qualche risultato, ebbene questo ritmo è quello della terra, che come dice Steiner nel periodo dell’autunno-inverno le forze sottili della Natura si ritirano verso le radici, dove si concentrano e riposano per poter dare poi in primavera nuova spinta ed espressione. Steiner parla anche di questi movimenti della Natura come di un respiro, un po' come se in autunno e inverno la Terra inspirasse, e poi quando è il momento emettesse un espiro, pieno di forza e di prana. Ora siamo nel momento dell’inspirazione, nel momento nel quale le forze naturali si concentrano sottoterra, laddove a noi sembrano scomparire. In realtà, molto accade là sotto, e possiamo pensare mentre passeggiamo e poggiamo i piedi a terra, che stiamo camminando sopra un laboratorio che in questo momento si addensa e concentra per dare poi, quando sarà il momento la sua immagine esteriore.

E' il momento delle Fave seminate a novembre, ma anche dei Piselli e dell'Aglio. Ma anche le crucifere come la Verza o il Cavolo Nero che trasmettono una sorte di risveglio dopo un lungo sonno apparente, come una specie di letargo.

E' nota d'altronde la leggenda secondo cui le Fave sarebbero un ponte fra il mondo dei morti e quello dei vivi motivo per cui sarebbero state vietate assolutamente da Pitagora.
E' vero, queste piante in fondo collegano la natura apparentemente morta con la rinascita ovvero la primavera dei vivi.

E' per questo motivo che amo quelle coltivazioni che trasmettono questa fase di inpirazione per poi manifestarsi ai primi tepori al risveglio o meglio alla manifestazione della Primavera. Amo seminare queste specie perchè vedo poi rappresentato un atto di contrazione ed espansione e si rispecchia esattamente in queste specie. Ora sul finire dell'inverno queste piante che hanno tratto le energie direttamente da sottosuolo dove di erano ritratte volgono al risveglio alla loro manifestazione piu' evidente.

Piselli, fave e aglio che ora manifestano il lato esteriore:


 

 

 

 

Ricetta Patafisica

Patafisica

La ‘scienza delle soluzioni immaginarie’ che si propone di studiare ‘ciò che si aggiunge alla metafisica, estendendosi così lontano al di là di questa quanto questa al di là della fisica’: è termine coniato dallo scrittore francese A. Jarry (1873-1907).


La patafisica è una corrente artistica nata dallo scrittore e drammaturgo francese Alfred Jarry e definita come «la scienza delle soluzioni immaginarie.. nel libro: Gesta e opinioni del dottor Faustroll, patafisico scritto nel 1898. In questo romanzo Alfred Jarry espone i principi e i fini della patafisica definendola come la scienza che si prefigge di studiare il particolare e le eccezioni e spiegare l'universo supplementare al nostro.
Al giorno d'oggi, riaffermando gli assiomi rivelati dal suo inventore, la patafisica continua a soffermarsi, attraverso l'arte e la letteratura, sulle eccezioni che affiancano le teorie e i metodi propri alla scienza, usando espressioni che fondono in un tutt'uno il nonsenso, l'ironia e l'assurdo.

 A quarant’anni dalla morte di Alfred Jarry, nel 1948, viene fondato a Parigi il Collège de ‘Pataphysique, una “società di ricerche sagge e inutili” agitata culturalmente da illustri personalità: Duchamp, Vian, Ernst, Miró, Dubuffet, Prevert, il cui obiettivo è di “promuovere la ‘Patafisica in questo mondo e in tutti gli altri”.
L’attività del Collège, diffusa anche tramite svariate pubblicazioni, conosce però un periodo in cui le manifestazioni in apparenza cessano: nel 1974 viene infatti occultata fino al 2000 per volere di Sua Magnificenza Opach (le cariche abbondano in ambito collegiale).
In piena epoca di Occultazione, però, in Italia si susseguono eventi e manifestazioni intente a divulgare la Patafisica: per esempio Enrico Baj fonda, nel 1963, insieme a Fontana, Dagnino, Queneau, Schwarz, Man Ray e altri, L’Istitutum Pataphysicum Mediolanense, con il Rettorato dell’aeropittore futurista Farfa.


 la ricetta è tratta dal libro della mia carinissima  Laura Bonelli

Editore: Graphofeel Edizioni

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Ricettario Patafisico

Soluzioni immaginarie
    per nutrire corpo e mente  


ricetta:

Cavolo al ginepro e gin

1 cavolo
50 gr, di burro vaccino o vegetale
2 scalogni
10 bacche di ginepro
90 ml di Gin
sale 
pepe 

Taglio il cavolo in 6 spicchi mantenendo il torsolo e lo cuocio a vapore per 10 minuti, mettendo 5 bacche di ginepro nell'acqua per aromatizzarla.
Trito gli scalogni e li faccio saltare nel burro con le restanti bacche di ginepro, il gin, il sale e il pepe. In questa salsa aggiungo il cavolo e lo faccio cuocere per 10 minuti. 




domenica 19 febbraio 2017

Bancali sinergici cosa ci insegna la terra

Occuparsi della terra è un ciclo che non finisce mai,  per 12 mesi all'anno il terreno che coltivi vive in simbiosi con te e  adesso a febbraio le energie sottili si fanno sempre più forti dopo l'assopimento dell'inverno dove il respiro della terra era volto all'interno, adesso sempre più, tutto si esterna e tu sei lì per respirare con lei e  prenderne il ritmo che via via si fa sempre più incalzante.

C'è bisogno di una nuova cultura anche nella coltivazione, sappiamo ormai che le coltivazioni intensive provocano solo danni all'ambiente che ci costeranno care, sia in ambito economico che morale c'è bisogno di una nuova coscienza agricola del ventunesimo secolo.





La Luce del cosmo e la Forma sulla terra


Il silicio (quarzo SiO2), nella sua forma più bella di cristallo di rocca, è il componente principale della nostra crosta terrestre (47%) il silicio ha un valore per la nostra salute, sia per l’anima sia per lo spirito, il quarzo macinato molto finemente , ha una grande superficie attiva nei confronti della luce, questa energia di luce stimola e ordina il metabolismo vegetale.
Che cosa fa la sostanza della silice? La luce è un’entità cosmica: tocca la pianta, il mondo, aprendo tutto ciò che tocca a uno spazio. La luce tocca la pianta, senza però quasi investirla, perché rimane entità cosmica. La luce è una sostanza che non possiamo dire che provenga dalla terra. Il cristallo è penetrato dalla luce, ma la luce non viene dal cristallo.La luce come entità cosmica rimane sempre come qualcosa che non appartiene alla terra, vuole rimanere sostanza cosmica, mentre tutto nella pianta si alza con il sole.


Risultati immagini per cristallo quarzo grezzo

Il preparato corno-silice (501)
viene preparato partendo da quarzo in forma cristallina e corna di vacca
















dinamizzato per un'ora in acqua e spruzzato sulla pianta, questo preparato trasmette l'azione della luce, ossia interagisce con la parte eterica della pianta facendo da veicolo.


 Una pianta interessante è l'Equiseto arvense dove il silicio si manifesta direttamente ed è proprio il silicio grazie alle sue forze di luce che nell'infuso di Equiseto frena l'eccesso di crescita di funghi nelle colture.

Risultati immagini per equisetum arvense


Altro minerale interessante è la Tormalina che fa sempre parte dei ciclosilicati ed è in grado di polarizzare la luce regolandone il campo elettromagnetico



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domenica 12 febbraio 2017

Tabella tipologie biodinamiche delle piante

Chi conosce l'agricoltura Biodinamica, ma maggiormente le opere di R.Steiner  come la Teosofia ad esempio, sa che esiste un rapporto fra le costellazioni e i pianeti del sistema solare astronomico e i corpi eterici sulla terra ma io non mi addentrerò in queste disquisizioni filosofiche, mi piace per far capire l'immagine, che non solo il sole è partecipe della vita sulla terra ma la sinfonia di tutti i pianeti e le costellazioni lo sono. Allora il bagno di sole del giorno si alterna alla luce notturna dove la pianta viene accresciuta di importanti flussi vitali.
Avviene così che piante di tipologia foglie siano maggiormente sollecitate quando la luna fa da ponte a costellazioni di acqua e così via per le altre tipologie, inoltre particolari aspetti astronomici determinano altre situazioni più o meno favorevoli.
E' ovvio che questo sapere ci puo' aiutare nello scegliere il periodo piu' favorevole per le operazioni di semina, ma anche di trapianto e vi assicuro le piante ricevono impulsi che si riconoscono.

Rimando comunque alla grande Maria Thun e al suo trattato Indicazioni per lo studio delle costellazioni

allego le tabelle per l'individuazione delle tipologie






venerdì 10 febbraio 2017

Tabella consociazioni utili tra gli ortaggi.

Consociazioni utili tra gli ortaggi.


Coltivare insieme diversi tipi ortaggi è una tecnica conosciuta con il nome di consociazione, cioè consociare o associare ortaggi che riescono ad aiutarsi l’uno con l’altro. La pratica di associare diversi ortaggi, ha, però, delle regole ben definite, in quanto, anche tra gli ortaggi, esistono simpatie e antipatie, inspiegabili dal punto di vista razionale ed invisibili ad occhio nudo. Questi “sentimenti” che gli ortaggi riescono a provare sono su base biochimica; le secrezioni radicali e gli aromi di ogni singola pianta sono importanti perché, per esempio, alcune non tollerano proprio l’odore emanato da altre e il rischio è una crescita stentata o addirittura la morte della stessa pianta.
Altre consociazioni, invece, sono addirittura benefiche, in quanto hanno azioni preventive e curative sulle piante vicine. Questo si verifica spesso con le piante aromatiche che sarebbe sempre bene avere in orto: primo perché sono belle e buone, secondo perché aiutano gli ortaggi. E’ il caso, per esempio, della santoreggia che tiene lontano gli afidi dai fagioli nani, mentre timo, menta e salvia tengono lontano la cavolaia, la farfalla i cui bruchi sono devastanti per i cavoli.
Quando si consocia, inoltre, si deve fare attenzione ad alcune cose: prima di tutto le famiglie di appartenenza (per esempio liliacee, brassicacee, solanacee etc..) poi allo sviluppo della pianta sia vegetativo che radicale.
Per esempio tra le lattughe, che hanno radici fascicolate che si allargano in superficie, è possibile seminare i ravanelli, che hanno radici a fittone e si allungano in profondità. Così vengono interessati diversi strati di terreno nei quali crescono gli ortaggi, senza darsi fastidio l’uno con l’altro.
Le fave, consociate con le patate, famiglia delle solanacee,  le aiutano a tenere lontano la dorifora dalla patata, mentre la patata aiuta le fave comportandosi da repellente nei confronti del tonchio, un bruco che attacca la fava. Altra pianta che aiuta la patata ad eliminare la dorifora è il coriandolo, peraltro utile anche per tenere lontani gli afidi dai pomodori. L’erba cipollina, piantata vicina o nello stesso vaso (se fate l’orto urbano) con la carota, ne migliora il sapore. (piantata sotto alle rose, invece, tiene lontano gli afidi). Consociare carota e porro precoce, tiene lontano sia il verme del porro che la mosca della carota. Il coriandolo, per esempio, è un repellente nei confronti della dorifora della patata, degli afidi e dei ragnetti, quindi ottimo anche con il pomodoro. Il cerfoglio, consociato alle insalate, le protegge da afidi, lumache e formiche. Il dragoncello, invece, per il suo odore piccante,  svolge un’azione repellente nei confronti di moltissimi insetti nocivi: buona idea metterlo in orto. L’origano vicino al cavolo, tiene lontana la cavolaia. La santoreggia salva le leguminose dal tonchio del fagiolo.




Ricetta: schiacciata con pomodorini senza glutine

La classica schiacciata anche detta "ciaccia" in Toscana, con farina di grano saraceno e farina di riso.


Ingredienti:

200 gr. farina di grano saraceno
200 gr. farina di riso
320 ml. acqua
1 cucchiaino di lievito madre secco
1 cucchiaino di sale
1 chucchiaio di olio evo
pomodorini ciliegina o altro
origano


impastato gli ingredienti:
fase 1) lievitazione in ciotola coperta per 2 ore
fase 2) stesa dell'impasto nella teglia e lievitazione 1 ora
fase 3) cottura a 200 gradi per 30/35  minuti in forno elettrico ventilato

giovedì 9 febbraio 2017

Filo-post su Die Philosophie der Freiheit di R. Steiner

Ciascuno di noi è chiamato
a diventare uno spirito libero
così come ogni seme di rosa
è chiamato a diventare una rosa.


Rudolf Steiner.



Perché scrivere un post sull' opera di Steiner? perché a mio avviso è il seme più importante che ho seminato nel mio spirito e  non dimentico mai ogni giorno di farlo crescere e così come mi prendo cura di altri semi, ogni giorno penso che queste future piante cresceranno rigogliose nel terreno che quotidianamente accudisco, sia esso il giardino della mia casa o il mio involucro esteriore.

E quale pianta cresce dal seme che Steiner nella sua opera fondamentale Die Philosophie der Freiheit racchiuse? Bene io vedo crescere la consapevolezza che la Realtà come la percepiamo sia un'esperienza spirituale e non Materiale, non è la Materia a muovermi ma sono Io che la determino è così che ogni esperienza dello Spirito muove la Materia la Crea la Rifonda, altrimenti non resta che la Pietrificazione dell' Essere. 
Il deserto che avanza.

Buona semina a tutti.
 
Risultati immagini per la filosofia della libertà steiner titolo originale

venerdì 3 febbraio 2017

Tabella orientativa per la semina

Tabella molto utile per la semina sopratutto per quanto riguarda le temperature minime occorrenti, tanto per regolarci se seminare in pieno campo o in serra,
per il tempo di semina io seguo il calendario astronomico di Maria Thun nota agricoltrice biodinamica.
 




TABELLA ORIENTATIVA PER LA SEMINA

Ortaggio Semi per grammo Profondità di semina cm Temperatura ottimale °C Temperatura minima °C Media giorni di emergenza Ciclo colturale giorni Durata germinativa del seme anni
ANGURIA 8-12 2-3 25 15 10-12 80-120 4
ASPARAGO 40-50 1,5-2 15-20 10 25-30 3 anni 3-4
BASILICO 800 0,5 25 10 12-15 40-50 3-4
BIETOLA da coste 50 1,5 15-20 5 10-12 50-60 5
BIETOLA da orto 50-60 1,5-2 15-20 7-8 10-12 50-80 5
CARDO 25 1-2 18-20 5 15-20 160-200 5-6
CAROTA 800-850 0,2-0,5 18 6 15-30 70-120 3-4
CAVOLO 300-350 0,5 18-20 6 8-10 100-180* 4-5
CECE 2-5 3 20 12 10-12 80-100** 5-6
CETRIOLO 30-40 1,5-2 25 15 6-10 60-90 5
CICORIA 500-600 0,5 15-20 5 6-8 120-150*** 4
CIMA DI RAPA 300-400 0,5 15-20 5 6-8 40-150 5
FAGIOLINO 3-5 2-3 25 15 8-10 50-70 2-3
FAGIOLO 3-5 2-3 25 15 8-10 70-90 2-3
FAVA 3-8 3-5 18 5 10-12 120-180 3-4
FINOCCHIO 150-200 1 20 6-8 14-18 100-150 3
INDIVIA 600-700 0,5 18-20 5-6 8-10 90-100 4
LATTUGA 700-900 0,5 15-20 5 6-8 50-100**** 4
MELANZANA 200-250 0,5-1 22-24 15 15-20 150-180 4-5
MELONE 30-35 1,5-2 25 15 10-12 80-120 5
PEPERONE 150 0,5-1 20-25 15 15-20 150-180 3
PISELLO 3-5 2-3 15 5 10-12 80-100***** 3
POMODORO 300-400 0,5 20-22 12-13 10-12 130-180 4-5
PORRO 350-400 0,5-1 15-20 5 15-25 120-180 2
PREZZEMOLO 400-500 0,5 15-.20 5 25-30 80-90 3
RAFANO 100-120 0,5-1 15-20 5 6-8 60-120 5
RAPA 300-500 0,5-1 15-20 5 6-8 40-90 5
RAVANELLO 120-150 0,5-1 15-20 5 6-8 25-50 5
RUCOLA 500 0,5 15-20 5 6-8 30-40 4
SCORZONERA 90-100 1-2 15-20 7-8 12-15 120-150 2
SEDANO 2500 0,5 15-20 7-8 20-25 100-150 3
SEDANO RAPA 2500 0,5 15-20 6-7 20-25 120-150 3
SPINACIO 90-100 1,5-2 15 5 12-15 40-65 3
VALERIANA 12-14 0,5-1 20-25 7-8 25-30 60-70 3-4
ZUCCA 2-14 2-3 25-30 10 10-12 130-150 4
ZUCCHINO 4-8 2-3 25-30 15 10-12 45-70 5
Temperatura minima: temperatura al di sotto della quale la pianta sopravvive ma smette di crescere.
Ciclo colturale: tempo necessario per ottenere il prodotto; dipende dalla varietà.
* il dato si riferisce al cavolfiore, cavolo cappuccio,broccolo e verza. Per il cavolo cinese è di 50-100 giorni, per il cavolo rapa di 80-150.
** il dato si riferisce a varietà a semina primaverile; per varietà a semina autunnale è di 80-100 giorni.
*** il dato si riferisce alla cicoria da cespo; per la cicoria catalogna è di 120-180 giorni.
**** : il dato si riferisce alla lattuga cappuccio e a quella romana.
***** il dato si riferisce a semine primaverile; per quelle autunnali è di 180-200.