QUANDO
LA VITE SI MARITAVA
AGLI OPPI
“ La
vite, per esempio, richiedeva una cura e un impegno continuo, durante tutto
l’arco dell’anno, inverno compreso, quando era tempo di potature. Era coltivata
a piantata, cioè
appoggiata a filari regolari di alberi che ricoprivano quasi tutti i campi,
perlomeno quelli esposti al sole.
Anche
la vite è femmina; in Toscana, dicevano che la vite
ha bisogno “dell’omo”, e l’omo, per la vite, era un
albero.
La vite
si legava all’albero, l’abbracciava, vi si appoggiava per salire verso il sole,
cercando il calore che faceva maturare l’uva, allontanandola dall’umidità del
terreno, però non al modo di una soffocante edera malefica, né come
un’ingombrante, inutile vitalba.
La vite
si sposava all’albero. Era un amore: un tacito reciproco consenso. Un
matrimonio con l’acero campestre (l’oppio),
oppure l’olmo, il gelso, o persino il pioppo nelle zone di pianura.
In alcune
parti d’Italia, non a caso chiamavano questa coltivazione “vite maritata”. È
un tipo di coltura che pare risalire agli Etruschi e che da noi si è
mantenuto fino a circa quarant’anni fa” .Strutture di sostegno delle piante
Il sostegno delle piante è un aspetto molto importante della cura di giardino ed orto, che però non sempre viene tenuto nella giusta considerazione. Le specie vegetali possono infatti essere minacciate dal vento e dagli agenti atmosferici o più semplicemente dal loro stesso peso, prostrarsi a terra ed addirittura arrivare a spezzarsi.Questo vale ancor di più per le specie orticole che, su fusti di ridotti diametri, portano frutti grossi e pesanti e che se lasciate crescere liberamente si prostrerebbero a terra compro
mettendo la produttività e la qualità degli ortaggi.
Attraverso i tutori si possono creare architetture creative che arricchiscono l'habitat delle piante e del giardino.
Tipologie di tutori
Sono molte le tipologie di tutore che si possono impiegare per il sostegno delle piante, e per scegliere di volta in volta qual è la soluzione migliore è bene conoscerle in modo approfondito.- Tutori in bambù
sono leggeri, robusti ed ecocompatibili e possono essere impiegati in diversi contesti, sia nell’orto che nel giardino. - Tutori in legno
solitamente quelli che si trovano in commercio presentano un’estremità appuntita che facilita la penetrazione nel terreno e sono trattati con speciali prodotti che li rendono resistenti agli agenti atmosferici; nel caso di un palo “fai da te”, al contrario, bisogna provvedere ad appuntire il sostegno e a rivestirlo di un apposito prodotto conservante. Si possono impiegare rami provenienti da ceppaie che sopportano le potature (es. nocciolo, castagno, robinia…) oppure pali di maggiori dimensioni, in eucalipto o pino. - Tutori in ferro
possono essere usati tondini in ferro da armatura del diametro di 12 si trovano nei magazzini di prodotti per edilizia e di lunghezze fino a 6 mt. Pratici per costruire archi e strutture aeree modellabili.
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