Filo-Post

Considerazioni sull'agricoltura Biodinamica

La caratteristica che distingue la coltivazione Biodinamica da altre tecniche sta nel fatto che R. Steiner nel ciclo di conferenze sull'agricoltura introdusse il concetto di influenze cosmiche nel ritmo di crescita vegetale. Queste intuizioni applicate all'agricoltura vengono dalla visione Antroposofica dove l'energia ha forme strutturali differenti a partire dall'essere umano. L'energia che è presente nel cosmo influenza ogni cosa creata anzi la determina totalmente , ciò che percepiamo d'altronde non è che stato energetico e gli studi della Fisica Quantistica lo hanno dimostrato ampiamente.
Il concetto di Biodinamica cioè il rapporto fra uomo e ambiente in termini energetici è un concetto che può essere compreso e dare vita a una nuova esperienza interiore che ci modificherà per sempre d'altronde l'Antroposofia è la Scienza che conduce ad una conoscenza superiore.
L'essere umano è veramente libero di creare ciò che vuole grazie al pensiero intuitivo un organo che solo l'essere umano ha mentre un seme può solo diventare pianta.
Infine rimando gli appassionati di filosofia a leggere La Filosofia della Libertà testo fondamentale di R. Steiner.

Corpo Eterico
 
 Non occorre essere medium per cogliere il corpo eterico di qualcosa,  tutti abbiamo almeno una esperienza di avere per esempio colto una mela raccolta da un melo abbandonato in un campo incolto magari in mezzo al bosco, chi non avesse avuto questa esperienza mi rattrista molto, quel frutto profumato, selvatico e dai colori non omologati si sente con una "apparenza" diversa dal medesimo confezionato uguale a molti altri magari comprato al supermercato la differenza è che il primo ha ricevuto l'energia naturale ed essenziale per se stesso il secondo lo si sente come artificiale ossia non trasmette una energia o parvenza naturale questo è tutto. Naturalmente gli Spiriti più affini sanno anche discernere le proprietà ma questo è per pochi.

Luoghi ed energia eterica

Gentili lettori voglio in questo post parlare sinteticamente dei luoghi di energia.
Ci sono innumerevoli scritti e riferimenti a luoghi particolarmente carichi di "energia" dalle costruzioni megalitiche alle piramidi egiziane alle vie cave etrusche oppure sorgenti, foreste, e molto altro che sicuramente conosciamo in maniera personale.
Vorrei porvi una domanda, siete in casa vostra la conoscete perfettamente l'avete arredata ci passate la maggior parte della vostra vita , ma in quella casa, che è la vostra dimensione intima sapete bene che ci sono angoli o muri o posti particolari in cui vi sentite più a vostro agio anzi ci andate proprio per trovare sollievo cioè energia perché quel punto ne trasmette in maniera diversa da altri nella casa. Ecco quella è energia Eterica lo sapete da sempre ma non lo avete mai notato, proprio li dove conservate i ricordi migliori dove le piante crescono meglio dove amate passare i momenti migliori ma soprattutto dove i ricordi sono più vividi.
Getto questo quesito perché mentre le piramidi sono troppo lontane e la sorgente miracolosa non c'è in casa la stessa fenomenologia si verifica da sempre ma non me ne accorgo certo l'energia non sarà cosi forte ma a volte viviamo in luoghi con un passato che forse non conosciamo.
Ecco tutto questo per continuare un discorso sull'energia eterica che proveniente dai corpi celesti e dalle costellazioni ci avvolge e penetra i corpi vegetali di cui ci nutriamo allora quella mela del melo scoperto per caso in un bosco è davvero magica.









L’etere – La quintessenza


I quattro Elementi. TramontoL’esperienza dei quattro elementi – terra, acqua, aria, fuoco – è immediata: stringiamo tra le mani un minerale o un metallo, percepiremo tutta la densità materiale dell’elemento Terra. L’Acqua invece scivola tra le mani e non può essere trattenuta. L’Aria è inafferrabile: invano cercheremmo di racchiuderla tra le mani.
Il Fuoco non solo non si lascia trattenere, ma brucia la mano che si avvicina alla fiamma: esso arde ogni sostanza materiale e la trasforma in calore e luce.
Il Fuoco è l’elemento più nobile che appare in natura ed è l’elemento di passaggio ai mondi superiori: la materia che entra in contatto col fuoco viene immediatamente arsa e trasformata in luce.
Il Fuoco brucia la materia e la trasforma in luce. L’asceta con la concentrazione della mente, con l’esercizio ferreo della volontà accende il fuoco interiore, che lo conduce alla illuminazione e alla visione dei mondi superiori.

Al di là del Fuoco c’è il quinto elemento: l’Etere, sostanza dei corpi celesti che si muovono nel cerchio dell’eterno ritorno.
PianetiLa Terra segue la direzione della gravità: come il masso che rotola a valle.
L’Acqua ugualmente segue una direzione discendente: dal cielo alla terra, dalle sorgenti al mare.
L’Aria si espande, libera dalla gravità.
Il Fuoco tende verso l’alto, è una forza che sale e non può essere piegata.
L’Etere invece vive nell’eterna circolazione. Le forze cosmiche che si liberano nella alternanza del giorno e della notte, nel ciclo del mese, nel ritmo delle stagioni, in tutti ciò che ritorna circolarmente su se stesso sono forze eteriche.

I quattro Eteri.
Accostiamo la mano a una fiamma: non c’è bisogno di toccarla, già a distanza percepiamo il Calore. La prima manifestazione dell’Etere è l’Etere del Calore.
Nel passaggio dalla notte al giorno, guardiamo il Sole che albeggia ad Oriente e irradia la sua luce nell’immensità. Da distanze interplanetarie la Luce si manifesta a noi che ne godiamo. La seconda apparizione dell’Etere è l’Etere della Luce.
Immaginiamo una pianta che se ne sta al buio, rinchiusa in sé stessa. Sorge il giorno e un raggio di Sole penetra nella corolla del fiore, bagna di luce le foglie: per effetto della luce tutta una serie di funzioni chimiche si mettono in moto
. Il terzo modo di apparire dell’Etere è l’Etere Chimico.
Quando in principio la Luce Divina del Sole irradiò le acque mettendo in moto i processi della chimica organica allora sulla Terra discese la vita. Il quarto Etere è l’Etere della Vita.


Coltivare l'Essere

Non è importante coltivare l'insalata piuttosto che i gerani in un vaso, è l'azione che si compie il predisporsi a interagire con un altro mondo che ci rende liberi.
Scrivo questo e a qualcuno sembrerà fuori luogo ma la missione dell'uomo non è cibarsi ne correre ne lavorare, ma come si predispone a compiere quell'azione.
Certo qualcuno si troverà meglio a crescere una pianta altri a preparasi per una gara o a leggere un libro,
conosco centinaia di persone che coltivano un orto ma non sono "orto" vedo sempre gente spendere ogni energia per andare a camminare ma sono pochi i veri "camminatori ", tantissimi leggono libri per il piacere di occupare del tempo ma un pensatore è un'altra cosa.
Immergersi fino a diventare pianta, libro, paesaggio, interiorizzare l'esperienza fino a diventarne parte allora si realizza quella che in termini teologici si chiama Transustanziazione
ossia la conversione di un qualcosa di materiale in spirituale, questo atto che ci viene tramandato nella cerimonia Eucaristica è possibile ogni giorno è un atteggiamento religioso verso ciò che è creato.
Ecco porsi in stato di religiosa ammirazione per il creato oltre a comprenderne il significato nascosto ci rende più creatori.

 L'atteggiamento religioso verso la natura

Un mio caro amico mi ha chiamato per dissodare un pezzo di orto qualche giorno fa, un lavoro meccanico per rendere la terra più ospitale alle nuove piantine. Che si applichi un metodo o un' altro poco importa se l'intenzione è quella di mettersi in relazione e in maniera corrispondente. So già in partenza che l'azione condotta non è di speculare su qualcosa ma di mettersi in relazione è per questo che sono stato disponibile non lo sarei mai in situazioni di sfruttamento univoco. Che cosa è l'Agricoltura biodinamica se non il creare un ecosistema in cui l'uomo si adopera per rendere fertile un luogo per le proprie necessità e il luogo riceve l'energia umana per esprimere al meglio le sue virtù. Sono sicuro che esiste una corrispondenza fra luoghi ed esseri umani quella spinta che ti porta magari lontano o vicino poco importa bisogna sentire l'odore del luogo e ancora una volta fare i conti con il nostro destino.
E poi quando si immagina un buon raccolto avendo amato il lavoro svolto non è un atteggiamento religioso verso la natura?.


 Il Ritmo e l'Azione

Una delle caratteristiche di chi si occupa di coltivare la terra è il ritmo. Il cadere delle operazioni da fare, seminare piantare lavorare il terreno e pianificare i lavori.
Ci sono i tempi ovvero il tempo.
C'è il tempo che scandisce le giornate i mesi dell'anno e le stagioni, abbiamo bisogno del tempo per agire.
Lo spirito abbraccia ogni tempo mentre l'anima non conosce il tempo perché è un condensato di spazio tutto ed ora.
L'uomo si trova a suo agio nel ritmo delle azioni.
La creazione è uno strumento perfetto e il suono che genera , dà l'impulso alla vita vegetale che altro non è che uno stato dell'essere non ancora evoluto.Vivendo in accordo con la natura prepariamo il terreno ad altre vite e ad altri spiriti che si incarnano.
Allora entriamo nel ritmo della natura esso è lo strumento nascosto della creazione 
Oggi a esempio un trigono planetario di fuoco suona energie meravigliose per i frutti e domani altre note suoneranno per le radici e così tutto vibra.




Il seme e la pianta, forze formatrici all'opera

Meditazione del seme , esercizio apparentemente semplice, ma ricco di conseguenze. Si osservi con attenzione una pianta, meglio ancora se un albero con frutti. Ci si ponga dinanzi il seme che corrisponde a quella pianta. Si consideri con attenzione la forma, il colore e tutte le altre proprietà del seme e poi con l’immaginazione – senza distogliere lo sguardo – si segua la sua naturale evoluzione: il granello una volta sepolto comincerà ad attirare magneticamente le qualità della terra, caccerà radici, comincerà a crescere verso l’alto, vincendo la forza di gravità slanciandosi verso l’aria e la luce. Si segua il crescere del tronco, il diffondersi dei rami a raggiera e poi lo spuntare delle foglie sui rami, dei fiori e dei frutti al calore del Sole. Nel seme già riposa nascosta tutta la forza dell’albero, in quel seme è iscritta la forma dell’albero in ogni suo minimo aspetto. Ciò che è invisibile nel seme diventerà visibile, alla luce del Sole: “L’invisibile diventerà visibile”. Ripetendo con calma questa meditazione a occhi aperti sorgerà gradualmente una forza. Lo stesso seme ci apparirà avvolto in una piccola nube luminosa, quasi una fiammella. Dal centro della fiamma si riceverà una impressione colorata simile a quella del lilla, gli orli della fiamma tenderanno invece ad apparire azzurrognoli. Ma non sono queste apparizioni l’essenza della meditazione: ci si deve immergere nel pensiero che nell’universo da germi nascosti, lentamente nascono frutti, e che quello che oggi è occulto domani potrà diventare evidente: l’invisibile diventerà visibile.



Cogliendo nuovi stimoli dei sensi
la chiarità dell’anima ch’è memore
del generato spirito,
riempie l’universo in divenire,
in tutto il suo caotico rigoglio,
col mio pensiero che a creare anela.

Rudolf Steiner


 Filo-Post il mondo della materia

Da quando siamo sprofondati nel mondo della materia usiamo solo cinque dei dodici sensi che ci permettono di leggere la realtà terrena e spesso quei cinque sensi non li usiamo in maniera corretta.
Guardiamo sempre tutto, dando un valore economico alle cose perché principalmente viviamo nella materia, tuttavia già nel mondo animico che trascende la materia la lettura avviene attraverso il sentire animico, mentre nel mondo eterico la corrispondenza sarà vibrazione e nel mondo spirituale intuizione.
Ogni aspetto della realtà è passibile di letture diverse questo ci permette di vivere la realtà terrena in maniera ampia profonda e vivente.
Nel mondo vegetale è la vibrazione del vivente che inizia la condensazione fino agli esseri di luce.
La vibrazione del vivente nelle coltivazioni Biodinamiche è molto alto e ci sono specifiche analisi che lo dimostrano come ad esempio la cristallizzazione sensibile ed altro, mentre nel prodotto industriale è quasi assente (nessun profumo, gusto dubbio, forme innaturali) il prodotto industriale è un vegetale prodotto con precisi requisiti economici che fanno capo alla materia e basta è un essere senza vita cioè vibrazione.
L'essere umano infine è un organo che possiede dodici sensi in grado di interagire con il mondo a vari livelli e per coltivare vegetali che vibrano dobbiamo lavorare attraverso i sensi che leggono la vibrazione e la creano.
E' indubbio che in questa epoca tutto ciò può essere molto distante , perché il genere umano si è completamente identificato con la materia pensando di esserne parte invece che creatore.

Si potrebbe aprire un altro discorso su cosa è la percezione che sicuramente sarà oggetto di prossimi Filo-Post sempre lungo il filo-mondo-vegetale.




E' ovvio che  in questi Filo-Post si fanno piccole noterelle su questioni molto complesse ma chiunque voglia approfondire ci sono ottimi testi di Antroposofia.



 Vivere è ogni giorno morire.

Sono sempre rimasto sorpreso da quanta poca cultura della morte c'è nella nostra società. La morte che ogni giorno ci accompagna, ogni cosa del mondo materiale nasce, vive e muore eppure della morte se ne fa una notizia non una esperienza come la nascita o l'esistenza. Ho sempre avuto l'impressione che della morte è meglio non parlarne, troppe complicazioni per un mondo materialista ammettere che tutto ad un certo punto finisce; si certo perché, per chi crede nella materia si crede immortale ma non lo è perché anche una stella o un pianeta ad un certo punto finisce la sua esistenza e trasmuta in altro. Bene la morte è l'esperienza che proviamo ogni giorno quando ci assopiamo e finalmente il nostro Io inferiore il nostro Sé si ricongiunge all'Io spirituale che ci aspetta per trasmutare l'esperienza terrena; certo per un materialista l'unica esperienza terrena è quanto ha posseduto per cui la morte ha poco significato ma per chi si adopera a trasformare l'esperienza terrena in spirito è tutta un'altra storia ecco perché nella nostra società la morte è un protocollo da seguire un certificato che ieri ceri oggi non ci sei più.
Bene nel mio mondo la morte è la maturazione di tante esperienze e quando qualcosa muore è perché non è più necessaria a questa vita, a questo giorno, a questa esistenza. Ogni giorno è morire.


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