martedì 21 giugno 2016

Filo-Post Solstizio d' Estate la porta degli uomini

Ora siamo in estate, no? Qual è il nostro passato? L’uomo durante la primavera si è potuto sentire uno con tutta la natura germogliante: dalla durezza delle radici è salito aprendosi al ritmo delle foglie, poi ancora si è raccolto nei fiori in boccio che finalmente si sono schiusi con i loro colori e profumi. Quando il fiore si espande ancora oltre nel frutto, ricondensandosi poi nel seme, è come se si fosse a un nuovo ciclo di vita: in noi nasce una realtà tutta solare, ma che è il frutto della nostra terra. Questo frutto, in una dolcezza sognante, si offre fiducioso al creato, sciogliendosi per permettere un nuovo inizio.
Nel momento solare del solstizio estivo possiamo sperimentare in noi stessi le forze dissolventi del dolce frutto e le forze coagulanti del seme, sì, perché Giovanni il Battista (di cui ricorre il dì natale, anticipando di sei mesi quello più famoso di tutti i tempi) – il meglio dell’umanità incarnata prima di Cristo – è colui che deve diminuire perché Lui possa crescere… È un seme, l’uomo, nella sua natura spirituale – quell’io solo sognato, duemila anni fa è entrato nella nostra terra – ed insieme l’uomo è un frutto che gravido si dona perché questo seme possa crescere.




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