venerdì 1 luglio 2016

Filo-Post vivere è ogni giorno un po' morire

Sono sempre rimasto sorpreso da quanta poca cultura della morte c'è nella nostra società. La morte che ogni giorno ci accompagna, ogni cosa del mondo materiale nasce, vive e muore eppure della morte se ne fa una notizia non una esperienza come la nascita o l'esistenza. Ho sempre avuto l'impressione che della morte è meglio non parlarne, troppe complicazioni per un mondo materialista ammettere che tutto ad un certo punto finisce; si certo perché, per chi crede nella materia si crede immortale ma non lo è perché anche una stella o un pianeta ad un certo punto finisce la sua esistenza e trasmuta in altro. Bene la morte è l'esperienza che proviamo ogni giorno quando ci assopiamo e finalmente il nostro Io inferiore il nostro Sé si ricongiunge all'Io spirituale che ci aspetta per trasmutare l'esperienza terrena; certo per un materialista l'unica esperienza terrena è quanto ha posseduto per cui la morte ha poco significato ma per chi si adopera a trasformare l'esperienza terrena in spirito è tutta un'altra storia ecco perché nella nostra società la morte è un protocollo da seguire un certificato che ieri ceri oggi non ci sei più.
Bene nel mio mondo la morte è la maturazione di tante esperienze e quando qualcosa muore è perché non è più necessaria a questa vita, a questo giorno, a questa esistenza. Ogni giorno è morire.




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